La Stella Oscura: una promessa che rischia seriamente di essere un successo.

Come acccennavo proprio ieri, ho installato ieri sera DarkStar.

La installazione è durata almeno un’ora (io credo perché mi sono ostinato a lasciarla in background mentre facevo altre cose, come saltare da una scheda all’altra su firefox).

Bene, superata la prima fase in cui ho bisticciato con quicktime (è obbligatorio installarlo, se per qualche motivo non l’avete: DarkStar non è altro che un immenso film diviso nelle sue parti infinitesimali, ad ogni azione segue un filmato, e tutti i filmati sono in formato qt), ho iniziato a percepire il reale valore aggiunto che rappresenta, rispetto alle esperienze di “film interattivo” con cui abbiamo avuto a che fare nel passato:  l’intento è più che ambizioso, la trama estremamente complessa, anche se all’inizio saremo in pratica lasciati da soli, senza memoria, appena risvegliati da un lunghissimo sonno criogenico durato 312 anni (l’azione si svolge nell’A.D. 2499) all’interno di una nave spaziale da esplorare, con l’intento – mi pare di aver capito e spiegherò più in là il perché – di risvegliare una compagna di viaggio che ancora “ronfa”. Una riproposizione in chiave fantascientifico-futuristica della Bella Addormentata nel Bosco, insomma.

Come dicevo, se sono riuscito a montarlo e farlo girare decentemente su un portatile con una scheda grafica integrata nella motherboard, da 2GB o poco più,  vuol dire che la richiesta di risorse hardware è, ai tempi nostri, più che accettabile.  La resa grafica invece è di tutto rispetto, se tenete conto che ogni singola azione umana è stata realmente girata, non digitalizzata (mentre invece buona parte dell’ambiente della navicella mi sembra che sia creato in grafica digitale) . Effetti speciali, colonna sonora, montaggio dei filmati, tutto sembra di livello qualitativo di studio cinematografico hollywoodiano, eppure così non è. Come J. Allen Williams dice parlando del proprio team, “Amici creativi. Prima di tutto, siamo degli amici.  Eravamo nella stessa compagnia. Alcuni di noi sono padrini dei figli di altri. Ridiamo insieme ed insieme piangiamo. Ed insieme ci mettiamo passione nelle cose che facciamo. La Parallax Studio non ha dipendenti: solo amici e soci.
Mischiamo e mettiamo insieme i talenti di ciascuno per sopperire alle esigenze del progetto.  Non ci importa dei soldi o delle tendenze di mercato. Perseguiamo il sogno.
E Darkstar è uno di quei sogni.”,
DarkStar nasce in un appartamento di Nixa, Missouri.

In particolare J. Allen Williams è (trascrivo dal sito di DarkStar) “Scrittore, regista, produttore e capo animazione di Darkstar. Williams è il creatore e la forza di traino di Darkstar. Ha meticolosamente creato la storia, l’architettura, e l’aspetto unico del progetto a partire dalla sua esperienza di regista di video musicali, film aziendali e televisioni private. Jeff si è diplomato all’Istituto Artistico di Kansas City.

Molti dei modelli animati e delle scene sono state realizzati da Williams, così come la regia di molte riprese svolte a Hollywood e nello Studio Parallax in Missouri.

Insomma, una impresa titanica, ma indipendente. Tanto di cappello, Jeffery. Se non altro per aver saputo (ri)proporre un’idea alternativa di film interattivo a cui Heavy Rain ci aveva forse costretto a pensare come l’unica ormai possibile.

Aggiungo che anche se in DarkStar non vi sono all’inzio combattimenti, si può morire comunque lo stesso, soprattutto “facendosi male da soli” con le varie apparecchiature (ed ovviamente, facendo cose platealmente idiote, come io solo so fare …)

Unico neo, grosso: niente sottotitoli, quindi sconsigliatissimo per chi non ci prende proprio in inglese (inglese …. americano) parlato.

Questo ultimo aspetto, insieme ai costi di ordinazione dagli USA, a cui bisogna sommare i costi di spedizione e di diritti doganali (nel mio caso lo scherzetto mi è venuto complessivamente attorno ai 75 euro) lo rendono ancora poco appetibile per l’importazione e per il grande pubblico: ho provato a scrivere a Jeffery Allen Williams chiedendo lumi possibilità di una futura patch che aggiunga i sottotitoli (fra l’altro il problema non è solo per i non anglosassoni, ma anche per i non udenti) e una possibile distribuzione in Europa, magari doppiato in italiano, francese, etc.
Vi farò sapere in merito.

Buona Stella Oscura a tutti.

Aggionamento al volo.

Williams, interpellato, ha risposto istantaneamente:

Wow, Williams mi ha risposto a tempo di record riguardo a sottotitoli e distribuzione in Europa.

Per puro caso, ho una riunione coi colleghi di Londra proprio su questo tema. L’intento sarebbe di produrre una “International Platinum Edition” ed aggiungervi molti extra comprendendo 7 lingue.  Una delle questioni in ballo è se doppiate o coi sottotitoli.  Sono sicuro che la realizzeremo molto presto.
E poi sì, in questa stessa riunione si parlerà della distribuzione in Europa, Giappone e Corea.

Dunque niente patch, tocca ricomprarlo daccapo.
Quindi per voi tutti è ovvio il consiglio di aspettare a mettere mano alla carta di credito e di farvi passare l’attacco di acquisto compulsivo.

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