Una casa disabitata (ma piena di tracce di vita come se fosse passata una guarnigione di lanzichenecchi).
Un mistero legato ad ancestrali leggende.
Svenire ogni volta che si conclude un capitolo e risvegliarsi il giorno dopo sul pavimento.
Ecco un’altra avventura grafica in soggettiva sulla scia dell’ormai abusato filone tracciato originariamente fra gli altri da Alone in the Dark, Amber: Journey Beyond, e poi, non necessariamente tra le migliori, da Dark Fall, Scratches, che sto, mio malgrado giocando. In versione inglese, anche se si dice che ci sia una versione in italiano.
Basta, basta, basta …
(A presto la recensione… probabilmente una stroncatura)
Alt, momento: quali AG “di paura” in prima persona metteresti nell’elenco delle migliori, se non Dark Fall? Io ho ancora stampati nella memoria un paio di momenti di strizza pura che non cito per non spoilerare.
Oh, mio Dio, non è che sia un grandissimo sostenitore della prima persona. Certo che Scratches è una mezza bufala. Dark Fall, ha effettivamente, pur nella limitatezza tecnica che esprime, molte frecce al suo arco. Però, ricordo che Amber, giocato di notte, faceva sobbalzare, soprattutto prima di aprire una qualche porta …
Alpo! Devi giocartela in italiano!
Confermo, in italiano cambia tutto.